Tarare uno strumento di misura significa valutarne le caratteristiche metrologiche attraverso il confronto con un apparecchio campione di superiore precisione o con parametri di riferimento prefissati.
È uno dei requisiti fondamentali per garantire l'eccellenza e la sicurezza dei processi produttivi che impiegano strumenti di misura, oltre che un'esigenza per certificarne la qualità secondo la norma ISO 9001.
La taratura degli strumenti di misura fornisce infatti indicazioni utili per comprendere se questi rispettano le tolleranze stabilite, oppure se è necessario correggerne gli errori di misurazione per garantirne l'affidabilità e l'accuratezza.
Quando si richiede la taratura di uno strumento di misura, questa deve sempre essere accompagnata da un supporto documentale: il documento di taratura.
Il documento di taratura certifica lo stato di uno strumento di pesatura e, nel caso dei certificati accreditati, ne garantisce la conformità alle normative nazionali e/o internazionali. Inoltre, in caso di problemi, la presenza di un documento di taratura è utile per testimoniare la corretta esecuzione di tutte le attività di manutenzione e prevenzione.
Per attestare i risultati della taratura esistono 2 tipi di documento:
Erroneamente, i due documenti sono spesso considerati sinonimi; ma qual è la differenza tra un certificato di taratura e un rapporto di taratura?
Il certificato di taratura accreditato è un documento ufficiale che attesta che la taratura di uno strumento di misura è stata eseguita secondo norme nazionali o internazionali, sotto la sorveglianza dell'Ente di accreditamento nazionale.
In Italia il certificato di taratura viene rilasciato dai laboratori LAT accreditati da Accredia, infatti è chiamato anche "certificato di taratura Accredia" o "certificato di taratura LAT".
Un certificato rilasciato da un laboratorio di taratura accreditato, assicura che i risultati di misura ottenuti siano riferibili a campioni di misura nazionali e internazionali ed è coperto dagli accordi di mutuo riconoscimento EA (valido in Europa), IAF (internazionale) e ILAC (internazionale).
Questo significa che le misure e l'eventuale dichiarazione di conformità emesse da un centro LAT, sono riconosciute e accettate anche in tutti gli altri Paesi che hanno firmato l'accordo.
Il certificato di taratura accreditato può essere richiesto da enti pubblici o privati.
La prova può essere eseguita sia in laboratorio che "sul campo" ed è utile per verificare l'accuratezza e l'affidabilità delle misura effettuate da uno strumento che, se ritenuto idoneo, potrà poi essere usato come campione di riferimento per la taratura di altri strumenti.
La taratura accreditata è garantita da Accredia, che ne accerta l'affidabilità attraverso:
In generale il certificato di taratura Accredia non ha una scadenza fissa.
Il documento infatti certifica che lo strumento è stato verificato e risulta conforme al momento della taratura, ma ottenere la conformità non garantisce che lo strumento rimanga accurato nel tempo, perché l'accuratezza può venire meno con l'uso.
Sta quindi alle aziende definire ogni quanto tarare gli strumenti di misura: il periodo può variare da 6 mesi a un anno o più, a seconda del tipo di strumento, del suo impiego e delle normative e dei requisiti del settore in cui la singola azienda opera.
Per le celle di carico, ad esempio, la norma a cui si fa più riferimento in Europa è la UNI EN ISO 376 che stabilisce una validità massima della taratura di 26 mesi.
Il rapporto di taratura (RDT) è un documento che serve per attestare se uno strumento può essere utilizzato o meno durante i normali processi produttivi.
È emesso sia da laboratori accreditati che non accreditati e la verifica dello strumento avviene tramite l'applicazione di procedure tecniche interne scelte dal singolo laboratorio, ma sempre utilizzando come riferimento campioni di peso certificati (celle di carico, pesi campione, ecc...).
Il rapporto di taratura viene solitamente richiesto per controlli interni su dispositivi utilizzati per:
Il rapporto di taratura può anche essere utile per tenere traccia dei risultati ottenuti nel tempo da uno strumento o da un dispositivo di misura.
Il rapporto di taratura non ha una durata predefinita, ma deve essere decisa da chi la richiede in base alla frequenza di utilizzo dello strumento e alla criticità del processo in cui questo è impiegato.
La scelta tra certificato di taratura Accredia e rapporto di taratura dipende dalle proprie esigenze specifiche, oltre che dalle normative che regolamentano l'utilizzo degli strumenti di misura.
In generale un certificato di taratura accreditato offre maggiori garanzie sull'affidabilità dei risultati e ha valore legale, mentre il rapporto di taratura è solitamente sufficiente per ottemperare agli obblighi di controllo degli strumenti di misura che influiscono sulla qualità della produzione sanciti dalla UNI EN ISO 9001.
Il certificato di taratura include inoltre informazioni dettagliate sul laboratorio LAT che ha eseguito la taratura, sullo strumento tarato, sulla norma applicata e sui risultati ottenuti insieme al valore dell'incertezza di misura.
I rapporti di taratura sono invece svolti tramite procedure metrologiche interne ai singoli laboratori e, non avendo un valore documentale riconosciuto, non garantiscono ufficialmente la riferibilità della misura ai campioni nazionali e internazionali e non sono coperte dagli accordi di mutuo riconoscimento internazionale.